Gayatri Ganju, India
The dragon and the goat
(Agosto 2017)

Progetto in collaborazione con Pro Helvetia, New Dehli

Il sole era tramontato dietro la montagna ma le rocce erano ancora calde. Il loro calore saliva attraverso il suo corpo mentre intorno a lui la temperatura iniziava a calare rapidamente. Absence si riscosse e stirò le membra sull’argine del fiume. Quel giorno le montagne avevano un’aria vecchia e stanca. Quella sera il villaggio era a sua disposizione.

Il tempo e il fiume scorrevano nella valle, dandole forma. La loro sorgente era ignota ma la loro destinazione era la diga. Era lì che si fermavano. Tutto il resto andava avanti in un ordine perfetto.

Oltre la curva una volpe apparve brevemente nella luce dei suoi fari. Forse non aveva capito niente. Non avevano paura, ma volevano mettere in mostra il loro pelo lucente. Era un gioco che giocavano per vedere quanto potevano avvicinar- si prima di scomparire con un balzo nell’oscurità. Sì, questa ipotesi sembrava più plausibile.

Scese dall’auto e con ogni passo che faceva poteva sentire la strada, la foresta, la gente nelle case respirando insieme a lui. Era giunta l’ora. Si sfilò la sua pelle e ne indossò un’altra.

Quello che mi ha fatto avvicinare alla fotografia è stato inizialmente il mio amore per le storie della gente. La mia attività era motivata dalla necessità e dall’abilità di connettermi con i miei soggetti. A un certo punto le cose sono cambiate e ho iniziato a provare una forte attrazione per i paesaggi
e perl’ambiente. Ho iniziato a vedere gli spazi come i miei soggetti. Al momento sento che questi due amori si stanno unendo, mi interessa guardare la gentee la loro relazione con il mondo naturale.

Mi ispirano i racconti che si muovono tra la mitologia e il triviale, facendo crollare il confine tra f atto e finzione.
Mi sono laureata al London College of Communication alla fine del 2013
con un master in fotografia documentaria. Dopo gli studi sono tornata a casa

a Bangalore (India), dove attualmente vivo e lavoro come freelance.